Apple: il momento della TV è adesso
Silvio Sousa Cabral, Flickr
Tecnologia

Apple: il momento della TV è adesso

Attese tante novità alla Developer Conference dell’8 giugno tra cui la nuova generazione di set-top-box. Rimandare sarebbe rischioso

Potremmo chiamarla senza troppi problemi il Godot della tecnologia. La prossima Apple TV è il dispositivo che si sta facendo attendere più di altri al mondo. È sulla bocca degli appassionati da più di un anno, da quando cioè si sentiva l’esigenza di un nuovo prodotto multimediale di Cupertino in grado di donare nuove forme di interazione con il web, smartphone e tablet.

Sogno proibito

Non l’abbiamo vista al WWDC 2014, nemmeno alla presentazione di iPhone 6 e 6 Plus, non a quella dei nuovi MacBook e dell’Apple Watch. Insomma la Apple TV in versione seconda, se esiste, ha bisogno di palesarsi nel più breve tempo possibile. Gli analisti hanno speculato per molto tempo su come dovrebbe essere il prossimo set-top-box di Apple ignorando però che la Mela potrebbe essere già andata oltre, pensando non ad un singolo dispositivo ma ad un hub globale che racchiuda funzioni di intrattenimento ma anche di domotica; non a caso nel giugno dello scorso anno ha fatto il suo ingresso sulla scena HomeKit, un protocollo per la configurazione e gestione di apparecchi per la casa anche non costruiti direttamente da Cupertino.

Sulla scia di iTunes

Come riportato a marzo da BuzzFeed, Apple avrebbe realmente intenzione di realizzare entro l’anno una Apple TV ma solo dopo essere sicura di poter davvero rivoluzionare il mondo della fruizione televisiva evitando che si ripeta quel semi-flop avuto con la prima versione le cui vendite non sono nemmeno lontanamente comparabili con quelle degli altri prodotti dell’era Steve Jobs e Tim Cook. L’idea è quella di impattare sul mercato di riferimento un po’ come fatto da iTunes in quello musicale: un’onda di innovazione che ha portato con sé una serie di cambiamenti necessari da parte della concorrenza e degli stessi attori del mercato discografico non più in grado di tenere il passo con le innovazioni ; pensate ad esempio all’mp3 come oggetto, considerato il punto culmine della pirateria digitale e invece diventando entro poco un’ulteriore fonte di guadagno per le etichette.

Rivoluzione streaming

C’è da dire che oggi i più grandi network televisivi sono pronti ad accogliere le novità della rete più di quanto lo fossero le agenzie di musica dieci anni fa. Tra i più importanti citiamo HBO ma anche in Europa c’è un certo fermento, BBC e Mediaset ne sono l’esempio. Il pericolo per Apple è che questa volta i diretti interessati alla rivoluzione, cioè le singole reti, arrivino prima di lei a proporre qualcosa di nuovo. L’azienda non può permetterselo perché rischierebbe di mandare all’aria il lavoro di anni e di realizzare un prodotto che al lancio potrebbe già essere vecchio. Per questo l’ultima chance per vedere una nuova Apple TV è l’appuntamento World Wide Developers Conference che la Mela terrà dall’8 al 12 giugno. Abbiamo bisogno di una nuova Apple TV; ma ne abbiamo bisogno adesso.

 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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