Air Asia QZ8501: l’intervento della tecnologia
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Tecnologia

Air Asia QZ8501: l’intervento della tecnologia

Come per i voli della Malaysia Airlines anche questa volta il sistema ACARS gioca un ruolo essenziale nelle ricerche dell'aereo scomparso

Nelle prime ore del 28 dicembre il volo QZ8501 della Air Asia in viaggio da Subaraya a Singapore è scomparso dai radar nei pressi dell'isola di Belitung. Dopo un giorno di ricerche via terra e mare, ora la gran parte delle indagini si concentra sulle apparecchiature informatiche a bordo, che avrebbero dovuto inviare segnalazioni di emergenza alle basi terrestri.

Quando si parla di aerei la forma di comunicazione principale è quella conosciuta come ACARSAircraft Communications Addressing and Reporting System, la stessa che ha permesso nel 2012 di giungere a conclusioni plausibili riguardo la vicenda del volo Air France 447 scomparso nel 2009 con a bordo 228 passeggeri. In quell’occasione, come durante le ricerche del volo Malaysia Airlines 370 sparito lo scorso marzo, a supportare le indagini furono i messaggi inviati tramite ACARS, scambiati tra aereo, basi aeroportuali e aziende costruttrici.

Si perché a preoccuparsi della vita dei passeggeri non è solo la compagnia che li trasporta ma anche la casa che ha realizzato l’aereo, che ha tutto l’interesse a preservare l’affidabilità del marchio per la sottoscrizione di contratti futuri. Così prima delle antenne degli aeroporti di partenza, transizione e arrivo, i messaggi ACARS vengono recepiti dai costruttori che archiviano qualsiasi segnalazione di errore inviata dai piloti o dagli addetti al servizio. Il primo problema, nell'adozione della tecnologia ACARS, è che per usufruirne c'è bisogno di pagare un abbonamento; necessità non sempre vista di buon grado dalle compagnie.

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Il secondo problema è che la tecnologia ACARS attualmente in uso non è la stessa per tutti. È come avere tra le mani tanti smartphone Android con versioni diverse del sistema operativo. C’è chi monta Lollipop o KitKat e chi è fermo ancora a Jelly Bean o peggio a Gingerbread. Tutto dipende da quanto le aziende vogliano investire per dotare i loro mezzi delle migliori strumentazioni tecniche, inclusi i sistemi ACARS.

Come spiega John Hansman, direttore dell’International Center for Air Trasportation del MIT di Boston, la qualità dei segnali inviati, in termini di completezza del messaggio, varia da sistema a sistema e non sempre riesce a restituire un reale stato delle cose. The Age racconta che Boeing propone un sistema di messaggistica sofisticato ai vettori che comprano gli aerei 777, 747 e 787. Si tratta di una versione completa di ACARS che permette di visualizzare informazioni complete sul livello di carburante, stato delle luci, del carrello di atterraggio, della potenza idraulica e di tanto altro. Nel caso del volo Malaysia Airlines 370, che era un Boeing 777, è stato appurato che il sistema ACARS fosse presente ma disabilitato dall’interno della cabina di comando, probabilmente da uno dei piloti.

Per quanto riguarda l’Air Asia QZ8501, le autorità indonesiane, che si sono occupate per prime dell’accaduto, non hanno rilasciato informazioni particolari sulla presenza o meno di segnali via ACARS e non è chiaro se il volo, un modello di Airbus della serie A320, abbia utilizzato il sistema di comunicazione. Secondo il sito francese Airinfo.org, l'Airbus della Air Asia era sprovvisto della tecnologia ACARS, particolare che lo renderebbe difficilmente rintracciabile. La notizia sarebbe stata confermata da Rick Kennedy, portavoce della General Electric, azienda che fornisce assieme alla Safran i motori a diversi modelli di Airbus, tra cui proprio l'A320.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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