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Tecnologia

A bordo dell'aereo del futuro

Randy Tinseth, vicepresidente della Boeing, racconta sviluppi e prospettive del trasporto tra le nuvole. Svelando come voleremo domani

Per prima cosa, fa atterrare i voli della fantasia: «Forse vi deluderò, ma non saranno trasparenti, né avranno look chissà quanto bizzarri. Gli aerei di domani manterranno lo stesso aspetto di quelli attuali». Poi, però, evidenzia le differenze: «Accoglieranno più passeggeri, percorreranno distanze maggiori, ospiteranno il meglio delle nuove tecnologie». Carburanti e materiali evoluti li renderanno più leggeri e aerodinamici, efficienti e comodi. Non solo nell’olimpo della business class.

A tracciare gli sviluppi imminenti dei bestioni delle nuvole è Randy Tinseth, habitué dei cieli con picchi di 400 mila chilometri percorsi ogni anno. Tessere di platino da «frequent flyer» a parte, è il vicepresidente della Boeing, la principale azienda aerospaziale al mondo. Una di quelle che, oggi, progetta i velivoli destinati a fendere le nuvole per il prossimo quarto di secolo e ancora oltre: «Un lavoro» spiega «che richiede un sostanzioso sforzo d’immaginazione e un’enorme flessibilità. I nostri mezzi non sono smartphone che vengono sostituiti ogni dodici mesi».

Boeing-interniGli interni del 787 Dreamliner di BoeingBoeing

«Accoglieranno più passeggeri, percorreranno distanze maggiori, ospiteranno il meglio delle nuove tecnologie»

Complici le innovazioni sperimentate in campo militare, sono già molto avanti rispetto ai nostri compagni di tasca e alle prospettive verosimili nel settore dei trasporti: se sull’asfalto ci si prepara all’auto che si guida da sola, in aria il comandante è pronto per essere soppiantato da un computer. «Ma non accadrà, non adesso» prevede Tinseth: «Forse per i nostri figli o i loro figli sarà accettabile l’assenza di un essere umano in cabina, per noi non lo è». Peraltro, sembra un antidoto contro la malaugurata frontiera degli attacchi informatici ai piloti di chip, che potrebbe rendere gli aerei dispositivi telecomandati da mani sbagliate. Un inedito terrorismo d’alta quota: «Al momento» precisa il dirigente americano «non c’è modo di prendere il controllo a distanza di un velivolo da un computer. Siamo ossessionati dalla sicurezza e continueremo a esserlo. La nostra industria, nel complesso, fa muovere 3,7 miliardi di persone l’anno e deve mantenere una tolleranza zero per l’errore. È la premessa di qualsiasi novità che introdurremo».

Un decollo verso il futuro, in cui anche l’Italia gioca un ruolo: per esempio, il «787 Dreamliner», fiore all’occhiello hi-tech della flotta di Boeing, è costruito per il 15 per cento in Puglia. «Con Finmeccanica siamo arrivati nell’area una dozzina d’anni fa» spiega Tinseth «e nel tempo è emerso un distretto aerospaziale che ha attratto imprese e investimenti». Tarati sulle reali priorità: accanto alle rivoluzioni sensate, la ricerca dell’efficienza. «Perché» fa notare il vicepresidente della multinazionale americana «il prezzo dei voli continua a scendere, mentre il numero dei passeggeri a salire». La vera sfida che l’aereo del futuro deve vincere è portarci più lontano, a costi inferiori, con un minore impatto ambientale: sostanza che vale più di qualsiasi futuristica forma. Per le meraviglie, c’è tempo alla meta.

Più lontano

I motori di domani consumeranno meno, funzioneranno con una grande varietà di carburanti puliti, saranno più silenziosi ed efficienti: consentiranno di coprire distanze maggiori rispetto a oggi, riducendo la necessità di uno scalo intermedio verso aeroporti molto distanti.

Comfort di bordo

Grazie all’impiego di materiali hi-tech, i sedili diventeranno più sottili e meglio reclinabili. Le compagnie aumenteranno il numero di file senza sacrificare lo spazio per le gambe, ogni poltrona avrà una presa della corrente, in cabina l’accesso a internet sarà onnipresente e veloce.

Comandante automatico

Un computer sarà in grado di gestire in modo autonomo qualsiasi fase del viaggio, inclusi il decollo e l’atterraggio. Tuttavia, per portare a termini interventi e manovre d’emergenza, la presenza a bordo di almeno un pilota non verrà eliminata.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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