Pinterest supera Twitter, Bing e (in parte) lo stesso Google
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Pinterest supera Twitter, Bing e (in parte) lo stesso Google

Il traffico di referral di Pinterest ha superato quello di Twitter, quello di Bing e in parte quello di Google. Ecco perché è un avvenimento tanto importante

Pinterest, l’aspirante rottamatore dell’establishment dei social network, l’enfant prodige della social curation che nello scorso anno aveva conquistato l’attenzione di tutti macinando un record dopo l’altro, da qualche settimana non fa parlare di sé, non compare nei titoli dell’hi-tech, non snocciola dati. Alcuni sono arrivati a predire che TheFancy, un clone spudorato di Pinterest, sarebbe destinato a prendere il suo posto. Figurarsi. Stamattina, Pinterest è riuscito a ricordare a tutti che non intende perdere la coccarda di startup più interessante del 2012.

I dati relativi al mese di giugno, forniti dal servizio di online sharing Shareaholic, rivelano che negli ultimi mesi il trafficodi referral generato da Pinterest ha superato quello di Twitter, StumbleUpon, Bing e addirittura Google, ovvero quell’insieme di pagine riconducibili a Google che non includono la ricerca organica, il traffico derivante da AdWords e Google+.

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Per capire perché questi dati siano così importanti è fondamentale fornire prima una definizione chiara di referral traffic. Il referral traffic non corrisponde, come qualcuno potrebbe pensare, alla quantità di utenti che quotidianamente transita dalle pagine di un sito, si tratta piuttosto della quantità di utenti che le pagine di un determinato sito sono in grado di convogliare ad altri siti attraverso dei link. Per capirci, Facebook ha un referral traffic molto elevato, perché di fatto non è altro che un contenitore di foto, video, contributi scritti e, sempre più spesso, link che rimandano a altre pagine. Analogamente, Pinterest è costituito da milioni di Pinboard dove vengono “appiccicate” immagini che fungono da link verso siti esterni.

L’esponenziale crescita del numero di utenti (è ufficialmente il sito ad aver raggiunto 10 milioni di utenti nel minor tempo possibile) e l’utilizzo massiccio che questi hanno fatto della piattaforma hanno portato il referral traffic di Pinterest a crescere a ritmo sostenuto da gennaio ad oggi. Il primo ad essere superato è stato Google+, poi è stata la volta di Twitter (0,92%), ora Pinterest, con il suo 1,19% di referral, è ufficialmente in grado di distribuire traffico ad altri siti meglio di un motore di ricerca come Bing (1,18%), di un servizio ultraincensato come StumbleUpon (0,96%) e di Google [referral] (1,09%).

Attenzione però, questo non significa che Pinterest generi più traffico di Google, il traffico generato dalla ricerca organica di Mountain View si assesta intorno a un lontanissimo 47%. Più a portata di mano invece Facebook (5,65 %) e, soprattutto, Yahoo (1,63%).

Direte voi: ancora non ci hai spiegato perché questa sequela di cifre e percentuali debba avere tanta importanza. In realtà è molto semplice. Pinterest sta dimostrando di avere enormi potenzialità nel generare traffico verso altri siti, questo significa che chi ha interesse a convogliare un maggior numero di utenti sulle proprie pagine (che può essere un singolo utente come un brand) farebbe bene ad aprire una propria Pinboard, o ad aggiungere un tasto Pin-It ai bottoni social che corredano i contenuti del proprio sito o comunque a sviluppare strategie che puntino a rendere i propri contenuti visibili (e condivisibili) su questa nuova piattaforma.

A soli due anni dal lancio ufficiale, Pinterest è già uno dei siti più copiati dell’infosfera, ma anche un’eterna promessa che non si decide a concretizzarsi. Da mesi gli opinionisti del web sprecano migliaia di parole per interrogarsi sulle intenzioni di Ben Silbermann e soci riguardo al business model di una piattaforma tanto preziosa. Mentre cloni come The Fancy stanno crescendo nell’ambito del social commerce, Pinterest ancora non ha diffuso dati certi sulla sua utenza (anche se pare che gli utenti ammontino ormai a 20 milioni) o sulle sue strategie di monetizzazione del servizio.

Due giorni fa, però sono comparse delle foto che immortalavano gli ambienti della nuova sede di Pinterest. A quanto pare, Silbermann e soci hanno deciso di allargare il proprio quartiere generale, e di spostarsi da Palo Alto a San Francisco, dove già stazionano giganti del calibro di Zynga e Twitter. Sembrano piuttosto lontani i tempi in cui consigliavamo a Google di acquisire Pinterest per una somma ancora accettabile.

Era solo aprile.

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Fabio Deotto