Apple contro Google: chi vincerà la guerra delle mappe?
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Apple contro Google: chi vincerà la guerra delle mappe?

Con l'arrivo di iOS6, il prossimo 19 settembre, comincia ufficialmente la guerra delle mappe tra Apple e Google. Ma chi, almeno sulla carta, ha le mappe migliori, e perché?

Smantellato l’allegro baraccone per la presentazione dell’iPhone 5, il processo di bonifica dei campi di Cupertino dai prodotti di Google procede a ritmo serrato. In un solo colpo, Apple si è sbarazzata di due applicazioni portanti come YouTube e Google Maps. La prima verrà sostituita da un’app ominima prodotta entro i confini di Mountain View, la seconda invece verrà rimpiazzata da un ecosistema cartografico nuovo di zecca, interamente sviluppato e progettato nel quartier generale Apple.

La competizione tra i due servizi di web mapping comincerà ufficialmente il prossimo 19 settembre, quando Apple taglierà il nastro al nuovo iOS6. Tuttavia, in attesa di esprimere un giudizio definitivo, possiamo mettere a confronto i due servizi per come si presentano sulla carta.

Aspetto e fluidità di utilizzo
A colpo d’occhio, il vantaggio sembra spettare ad Apple. Le nuove mappe di Cupertino si presentano con un aspetto più ordinato e pulito, le immagini sono ad alta definizione e possono appoggiarsi a una struttura vettoriale per consentire uno zoom fluido e privo dei salti che da anni contraddistinguono le mappe di Google (quando si ingrandisce la visuale, le mappe vengono caricate come un collage di immagini a diversa definizione). L’impostazione 3D non consente solo di avere una visuale dall’alto (Flyover) di alcune città (come New York e Roma) ma anche di orientare la mappa a piacimento senza compromettere la lettura dei nomi delle vie e di altre indicazioni. Anche Google sta preparando qualcosa di simile ma, a meno di sorprese dell’ultim’ora, Apple per ora è il candidato favorito.

Quantità e rilevanza delle informazioni
D’altro canto, Google può vantare un bagaglio di informazioni geolocalizzate accumulato e perfezionato negli anni. Man mano che lo zoom aumenta, il divario tra i due servizi si fa sempre più marcato, con Google che primeggia in termini di precisione e quantità di indicazioni utili. Quando Apple ha deciso di candidarsi alla guerra delle mappe, avrebbe potuto servirsi delle informazioni messe a disposizione da Google (pagando, naturalmente), ma ha deciso di costruire un servizio nuovo di zecca, inglobando alcune compagnie specializzate in web mapping e attingendo al serbatoio di dati di TomTom. La speranza, è che a Cupertino abbiano provveduto, se non altro, a eliminare quella mole di bug che tra le altre cose faceva apparire sul continente africano l’imbarazzante scritta “North Pacific Ocean”. Sul fronte della rilevanza delle informazioni Apple ha un grande lavoro da fare, non solo perché Google è in proncinto di rivoluzionare il suo sistema mappe con il servizio Ground Truth , ma perché è un servizio del genere è la base minima per poter sperare di ottenere una fetta dell’enorme torta del business geotargeting .

Assistenti vocali, suggerimenti e ristoranti
A proposito di geotargeting, una cosa su cui Apple e Google rischiano di partire in condizioni di relativa parità, è l’assistenza alla navigazione. Le mappe di Google possono usufruire delle recensioni di Zagat, quelle di Apple integrano i risultati di Yelp. Certo, Google può appoggiarsi a un motore di ricerca rodatissimo e fortemente interconnesso, ma Apple cercherà di rispondere con un assistente vocale con velleità di motore di ricerca intelligente: Siri. C'è però un'osservazione da fare: Apple e Google stanno combattendo la battaglia per il geotargeting, come se l’utente delle mappe web fosse un pollo per natura disposto a farsi spennare. Un recente studio , tuttavia, mostra che un utente su cinque non gradisce il fatto che una compagnia web possa sapere dove si trova in qualsiasi momento, e si preoccupa costantemente di disabilitare la funzionalità di tracking sul proprio smartphone. Quando la guerra delle mappe entrerà nel vivo, e cominceranno a piovere offerte geolocalizzate a ogni spron battuto, è possibile che la percentuale degli utenti geosensibili cresca.

Indicazioni stradali e trasporto pubblico
Non si vive di sola forma (per fortuna). Tradotto in parole povere: non basta avere mappe belle e navigabili, è necessario anche fornire un servizio che sia di effettiva utilità all’utente. Certo, è utile avere informazioni relative allo chef di un ristorante nei dintorni, o ricevere offerte geolocalizzate da parte del negozio dietro l’angolo, ma è più probabile che un utente acceda alle mappe del proprio telefonino perché ha bisogno di indicazioni stradali o per orientarsi nel dedalo delle linee di trasporto pubblico urbano. Con le nuove mappe, Apple ha introdotto una funzionalità di indicazioni stradali turn-by-turn, tuttavia, a differenza di Google, ancora non offre un tool per il trasporto pubblico. Un altro nodo da sciogliere prima che la guerra fredda delle mappe si infiammi definitivamente.

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Fabio Deotto